Il maceratese: la meta da scoprire nella primavera estate 2025

Poco conosciuto, incastonato tra coste cristalline e monti misteriosi, ricco di paesaggi mozzafiato, arte antica, design contemporaneo e operosità diffusa: dopo il terremoto del 2016 il maceratese riparte e, trasformando la ricostruzione in un’opportunità di crescita e valorizzazione, scommette sull’accoglienza

A fare da apripista di questa ripartenza vi è sicuramente Tolentino, nona tappa della Via Lauretana, che non è solo nodo centrale della storia industriale del design italiano, con Nazareno Gabrielli prima e Poltrona Frau poi, ma è stata resa famosa grazie alla Basilica di San Nicola e il suo cappellone affrescato, la preziosa Cattedrale di San Catervo, il Miumor, il Castello della Rancia e il Ponte del Diavolo. Oltre al Museo di Poltrona Frau, allestito da Michele De Lucchi e il Teatro Politeama, di inizi Novecento, restaurato dalla stessa celebre firma dell’architettura.

Ad imprimere una ventata di novità, l’inaugurazione a inizio 2024 di Osteria Ime e, a metà giugno, di Interno Marche, l’hotel museo di design inserito nella restaurata villa Gabrielli, già sede dell’opificio di Nazareno Gabrielli e Poltrona Frau: 30 camere diverse l’una dall’altra dedicate alle icone del design italiano e internazionale degli ultimi 60 anni, celebrato da stampa italiana e internazionale. E, all’interno dell’hotel, il ristorante L’Opificio Bistrot guidato dallo chef Alessandro Campetella.

Il percorso prosegue con il piccolo gioiello di San Severino Marche, la sua piazza ovale e il suo borgo medioevale che accoglie il Museo dell’Arte Recuperata: raccolta delle opere salvate dalle chiese, dopo il sisma del 2016, e restaurate con grande cura.

Le curiosità? Il distretto del cappello di Montappone, celebre a livello mondiale per questo manufatto e il Museo della Tela, dedicato all’arte tessile in cui Juliette Binoche ha imparato a tessere per impersonare il ruolo di Penelope nel film, uscito a gennaio, “Itaca. Il ritorno diretto da Uberto Pasolini.

Oltre al Museo della Tela, lo Sferisterio – con la celebre stagione lirica – Palazzo Bonaccorsi e l’Accademia di Belle Arti, Macerata offre chicche meno conosciute ma di grande interesse, come Palazzo Ricci, con la sua collezione d’arte contemporanea che racchiude incredibili Fontana, Morandi, Balla, Carrà, Schifano etc.

E, ancora, progetti innovativi come Intreccio Vivo, un’iniziativa che coinvolge giovani artigiani nella riscoperta delle antiche tecniche dell’intreccio, offrendo esperienze immersive per turisti e ospiti di hotel della zona.

Gli amanti della natura possono esplorare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con i suoi paesaggi mozzafiato e i sentieri adatti a ogni livello di esperienza. Tra le esperienze da non perdere, il progetto Sibillando, che propone itinerari guidati per scoprire la magia delle leggende sibilline e dei borghi sospesi tra storia e natura, e L’Occhio Nascosto dei Sibillini, che offre escursioni immersive nel cuore del territorio.

Tra le attrazioni naturali di straordinaria bellezza, il canyon delle Lame Rosse: maestoso scenario di pinnacoli di ghiaia, argilla e limo rosso scolpiti dal vento e dall’acqua, raggiungibile attraverso un sentiero che parte dalla diga sul Lago di Fiastra.

Infine, il piccolo borgo di Elcito, conosciuto anche come il “Tibet delle Marche”: luogo remoto e silenzioso offre viste spettacolari sull’altopiano di Canfaito e sul Monte San Vicino, in un contesto di pace assoluta.

Anche la scena del gusto ha visto negli ultimi anni un fermento straordinario. L’antica distilleria Varnelli, con i suoi liquori ed etichette, è un caposaldo della produzione marchigiana da oltre 150 anni, il cardo con cui si prepara una parmigiana tipica della zona e i vincisgrassi, lasagna maceratese a base di ragù di frattaglie e animelle.

Anche il panorama gastronomico della zona è in continua crescita, con ristoranti di alto livello come, oltre ai templi del già rinomato Moreno Cedroni, Andreina a Loreto, Signore te ne ringrazi a Macerata, Misidia a Ripe San Ginesio e Il Tiglio di Montemonaco, premiato con una stella Michelin. Oltre alla già citata Osteria Ime e l’Opificio Bistrot di Tolentino.

L’entroterra marchigiano, con la sua autenticità, la sua storia e il suo spirito di rinascita è luogo di turismo lento, sostenibile e ancora autentico per chi desidera una primavera-estate lontana dalle mete affollate, immersa nell’arte, nella natura e nei sapori genuini delle Marche che aspettano solo di essere scoperte.

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