Print Friendly, PDF & Email

Il turismo in Piemonte nel 2018 ha superato per la prima volta i 15 milioni di presenze (+1,35%), arrivando a registrare oltre 5 milioni e 200.000 arrivi (+1,86%), grazie a un andamento positivo dei mercati esteri (+3,63% di arrivi e +4,48% di presenze rispetto allo scorso anno) e con un’interessante crescita nei mesi di marzo e novembre (+15,5% di arrivi e +21,5% di presenze a marzo e +10,2% di arrivi e +6,2% di presenze a novembre). Sono questi i dati, relativi allo scorso anno, elaborati dall’Osservatorio turistico regionale che opera in DMO Piemonte.

Secondo l’Osservatorio, infatti, nel 2018 è proseguito il trend di crescita ormai più che decennale del settore in Piemonte: dal 2009 gli arrivi sono cresciuti di oltre il 36%, le presenze del 30,2%. I mesi estivi si confermano i più importanti per il turismo regionale, attraendo oltre il 60% dei flussi. A livello complessivo, gli arrivi crescono maggiormente nel secondo semestre, mentre i pernottamenti crescono di più nella prima metà dell’anno.

“I dati 2018 testimoniano una regione che continua a crescere, e allo stesso tempo evidenziano due elementi importanti – ha dichiarato
l’assessora regionale alla Cultura e al Turismo, Antonella Parigi – Da una parte questa misurazione standard mostra sempre più la sua insufficienza, a causa dello spostamento del mercato dalle forme tradizionali di ospitalità alle locazioni turistiche, e per questo, oltre ad aver attivato una nuova piattaforma per la rilevazione di arrivi e presenze, stiamo lavorando per rendere operativo il nuovo Codice identificativo regionale, che ci permetterà di avere un quadro completo dell’offerta e dei flussi turistici. Dall’altra parte i risultati ci segnalano un parziale rallentamento dovuto, almeno in parte, al venir meno di quell’effetto paura’ che negli anni passati ci aveva fortemente favoriti nel contesto internazionale. I prodotti turistici trainanti, a livello regionale, sono sempre più l’outdoor e, soprattutto, l’enogastronomia, come dimostrano i dati e le aree che registrano una maggiore crescita, mentre cresce in maniera meno incisiva il turismo culturale, cosa che, ad esempio, può giustificare almeno in parte l’aumento più contenuto dei flussi su Torino”.

Share Button