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La bellezza è con noi da sempre, unica e perfetta nella sua imperfezione, ma con il tempo può aver bisogno di essere risvegliata e di ritrovare la sua armonia.

È questa la filosofia alla base di I’MPERFECT, un nuovo approccio che propone un percorso sartoriale continuativo, studiato su misura sul volto della paziente, per riequilibrare delicatamente i contorni del viso, armonizzare i punti strategici e valorizzare la bellezza autentica. Presentato per la prima volta in occasione del 44° Congresso SIME – Società Italiana di Medicina Estetica, questo progetto promuove l’importanza dell’inquadramento iniziale definito assessment, come opportunità di creazione del rapporto tra medico e paziente e come possibilità concreta per capire le aspettative di quest’ultimo e tradurle in opportunità attraverso un percorso di medio-lungo termine.

“Il nostro lavoro è quello di esaltare l’unicità di ognuno attraverso una vera e propria personalizzazione dell’incontro, ascoltando i bisogni e le necessità e restituendo alla paziente un risultato raggiungibile, rispettoso della fisionomia e non trasformativo – ha dichiarato Editta Buttura, Specialista in Chirurgia Maxilofacciale, Verona In questo ultimo decennio il concetto di medicina estetica ha subito un’importante evoluzione. Le pazienti che arrivano da noi necessitano di una visione a medio e lungo termine e di una pianificazione di un protocollo studiato su misura per loro. L’invecchiamento che la paziente porta in studio è frutto di un insieme di elementi legati alle abitudini, allo stile di vita e alla storia clinica pregressa, per questo occorre lavorare su un trattamento personalizzato per ognuna, garantendo alla paziente una progettualità che nel tempo vada a mitigare alcuni effetti e offrire benefici over all”.

L’approccio I’MPERFECT, in linea con un mercato in costante evoluzione, lavora su concetti di anti-age e benessere, di prevenzione e di qualità a lungo termine aiutando il medico, anche attraverso strumenti di comunicazione ad hoc, a creare empatia con la paziente, ad iniziare con lei un rapporto fiduciario e di fidelizzazione che duri nel tempo. Oggi il medico di medicina estetica deve saper ascoltare, interpretare i bisogni della paziente e soprattutto accompagnarla durante il percorso attraverso la sua esperienza. Questo cambio culturale e sociale ha influito in modo determinante sulla medicina estetica, portando IBSA a proporsi sul mercato con protocolli sempre meno trasformativi e più qualitativi possibili.

“Sono due i protocolli alla base di I’MPERFECT. ‘Gentilize’, uno stretching superficiale dei tessuti che lavora sulle morbidezze e sul mantenimento di alcuni volumi già presenti nelle pazienti. A livello clinico agisce su un’iniziale atrofia e su uno svuotamento superficiale del derma, donando elasticità, fermezza e tono alla pelle e ristabilendo l’armonia con un approccio rinfrescante non trasformativo. Si tratta di un percorso di medio-lungo termine che definiamo di “mantenimento” – ha dichiarato Editta Buttura – ‘Harmonize’ è invece un protocollo utilizzato nei casi di mancanza dei volumi localizzati e di iniziale svuotamento dei tessuti grassi superficiali su cui occorre agire con un’azione di supporto, sempre con una resa autentica e mai trasformativa. Si lavora sulla tridimensionalità che viene persa con gli effetti dell’aging e che può essere ripristinata donando un effetto autentico. Attraverso un unico punto di azione, si agisce quindi su più aree con quantitativi rispettosi dei connotati della paziente minimamente invasivi e mai eccessivi”.

Il risveglio della bellezza è un percorso continuativo che alla base ha un elemento prezioso: l’acido ialuronico. Non si vuole più dunque nascondere l’imperfezione, ma integrarla e armonizzarla diventando quindi tratto distintivo di ognuno di noi, usando una metafora, il medico diventa sarto dell’imperfezione attraverso approcci personalizzati lavorando su un concetto di risveglio di una bellezza unica.

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