Febbre, mal di gola, raffreddore, mal di testa e tosse: questi i tipici sintomi dell’influenza che quest’anno ha messo al tappeto più di 9,5 milioni di italiani. Se il picco pare essere stato raggiunto tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, ciò che si attende nelle prossime settimane è la cosiddetta “coda della stagione”, che potrà colpire sotto forma di influenza ma anche di altri virus respiratori, come il Coronavirus.

Cosa fare allora quando si va incontro ad un malanno stagionale? Sebbene la maggior parte delle persone vada naturalmente verso una guarigione spontanea, è importante anche sottolineare che un sistema immunitario più efficiente può contribuire ad una guarigione più rapida e a un tempo di recupero minore. Infatti, il sistema immunitario ha il ruolo di proteggere dall’aggressione di agenti infettivi, come virus e batteri. La sua efficienza non è però costante nel corso della vita, ma può variare in base a diversi fattori, come l’età e la condizione fisica. L’indebolimento delle difese immunitarie si registra soprattutto durante i cambi di stagione e quando sopraggiunge l’inverno, durante il quale l’organismo risulta più esposto a virus e batteri.

Per questo, è importante sapersi difendere da questi agenti infettivi conducendo uno stile di vita sano che prevede una dieta sana ed equilibrata, costante attività fisica, eliminazione di stress, riduzione del consumo di alcol e fumo e una buona qualità del sonno. Non sempre queste norme sono facili da applicare e a volte vi sono altre condizioni di salute che ne riducono il beneficio. In questi casi, è importante supportare l’immuno-metabolismo, ovvero l’insieme delle componenti alla base del funzionamento del nostro sistema immunitario, con una corretta supplementazione in grado di fornire tutti quei micro-nutrienti che stimolano l’efficienza e l’efficacia delle nostre difese. immunitarie, seguendo sempre i suggerimenti di medici ed esperti.

A questo proposito, il medico immunologo e Direttore Scientifico di SoLongevity Alberto Beretta svela come prendersi cura del proprio sistema immunitario. Secondo il dott. Beretta, quando nel nostro organismo è in corso un’infezione virale, si tende a consumare alti livelli di NAD, portando all’insorgenza di disfunzioni metaboliche e di molti altri problemi. Il NAD, infatti, svolge moltissime funzioni e ha in particolare un ruolo centrale nel metabolismo energetico di tutte le cellule, comprese quelle del sistema immunitario. Quando vi è un attacco virale, la domanda energetica si concentra a sostegno dell’attività di quest’ultimo, portando ad un progressivo esaurimento delle riserve di NAD a livello sistemico con molteplici impatti e sintomi. Per questo motivo, alcuni gruppi di ricerca hanno provato l’efficacia   della reintegrazione del NAD, attraverso prodotti nutraceutici, per supportare l’organismo a contrastare un’infezione virale in corso.

“I ricercatori della University of Health Sciences Istanbul, nel loro studio di fase 3, hanno coinvolto 304 partecipanti dividendoli in due gruppi: a 75 pazienti, che costituivano il gruppo di controllo, sono stati somministrati per due settimane una classica terapia antivirale e un placebo; ai restanti 229 partecipanti è stata invece somministrata, insieme alla terapia antivirale, una combinazione di precursori del glutatione e del NAD. Ciò che ne è risultato è che questi ultimi hanno impiegato in media circa tre giorni in meno per guarire completamente dall’infezione rispetto al gruppo di controllo” spiega il dott. Beretta.

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