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Sabato 11 e domenica 12 maggio 2019, dalle ore 9,30 alle 19, si rinnova al Castello di Paderna a Pontenure (Piacenza) l’appuntamento con l’edizione di primavera di “Frutti Antichi”, rassegna di piante, fiori e frutti dimenticati e prodotti di alto artigianato, promossa dal FAI – Fondo Ambiente Italiano e realizzata in collaborazione con il Castello di Paderna e il Comitato FAI di Piacenza.

Un viaggio alla scoperta dei frutti della terra, tra piante e colture dalle straordinarie varietà, indispensabili per la salute e gli equilibri dell’ecosistema. Tra i giardini e i suggestivi spazi del Castello di Paderna, i visitatori potranno conoscere rare specie floreali e arboree, antichi semi, piante spontanee e aromatiche, produzioni alimentari poco diffuse o recuperate dagli agricoltori, culture e tradizioni agrarie, all’insegna della tutela della biodiversità.

La manifestazione, giunta alla quinta edizione nella sua versione primaverile, è tra le più amate e riconosciute rassegne di florovivaismo in Italia. A partecipare sono circa 150 espositori selezionati, che per due giorni inebrieranno di profumi, di bellezza e di primizie della natura le aree verdi del castello, che sarà protagonista di un ricco programma di eventi. Nel prato di fronte al maniero ci sarà la zona mercato dove acquistare i prodotti dell’orto, frutta e verdura a km zero, produzioni alimentari tipiche del territorio. Gli agricoltori saranno a disposizione per trasmettere la propria esperienza e condividere i segreti delle coltivazioni. Molto spazio sarà riservato, inoltre, come da tradizione, all’arredo da giardino, all’antiquariato e all’artigianato, espresso sia nelle forme della tradizione rurale sia in creazioni artistiche di particolare raffinatezza.

Non mancheranno laboratori, conferenze e presentazioni di libri, motivi di confronto fra operatori del settore, studiosi e rappresentanti delle istituzioni provenienti da tutta Italia, all’insegna della valorizzazione dell’ambiente, della ricerca e la salvaguardia delle essenze antiche e dimenticate, l’educazione ambientale e il rinnovamento del patrimonio vegetale, con particolare attenzione alle peculiarità territoriali locali.

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