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È alla sua quinta edizione la corsa europea “The Super Run” che si tiene ogni anno in un Paese diverso per coinvolgere pazienti, famiglie, medici, ricercatori, istituzioni e tutte le persone che vogliono sostenere la lotta ai tumori, attraverso i progressi della radioterapia e i benefici dello sport.

Per il 2019, l’appuntamento è a Milano, domenica 28 aprile, a margine del 38° congresso europeo di ESTRO, un evento scientifico internazionale che richiama esperti da tutto il mondo. The Super Run è un’iniziativa di sensibilizzazione promossa da ESTRO, Società europea di radioterapia e oncologia, che riunisce oltre 7mila esperti in Europa nel campo della radioterapia oncologica, per ricordare i benefici di questo approccio terapeutico e l’importanza dell’attività fisica nella lotta al cancro.

Secondo un recente studio2, la pratica di uno sport o di semplice esercizio fisico praticato con una certa costanza aiuta a potenziare il vigore fisico e a limitare la stanchezza. Anche nei pazienti con un tumore in fase relativamente avanzata, la pratica regolare di un’attività motoria aiuta a migliorare alcuni parametri cardiovascolari e ad affrontare la terapia più serenamente.

ESTRO ed ESTRO Cancer Foundation, la Fondazione della Società Europea di Radioterapia e Oncologia, si adoperano da anni per promuovere attività di sensibilizzazione a favore della radioterapia. Nel 2017 hanno dato vita alla campagna “Marie Curie Legacy”, in occasione del 150° anniversario della nascita di Marie Curie, per diffondere una maggiore consapevolezza sui benefici della radioterapia, sottoutilizzata in Europa nonostante gli ultimi progressi scientifici compiuti in questo ambito e il crescente bisogno di terapie efficaci, anche in combinazione con la chemioterapia.

“La radioterapia è indicata in almeno il 50% dei pazienti oncologici e nel 40% di quelli trattati con finalità curativa, per i vantaggi legati alla facilità di somministrazione e ai suoi limitati effetti collaterali” – dichiara il Prof. Magrini, Presidente di AIRO. “Inoltre, i recenti progressi della ricerca scientifica hanno fatto evolvere la radioterapia in un trattamento sempre più mirato, in grado di individuare e curare la zona interessata dal tumore, senza coinvolgere i tessuti sani circostanti. Questo consente una sempre maggiore integrazione con la terapia farmacologica.”

Gli importanti passi in avanti compiuti dalla ricerca possono avere un impatto positivo sulla qualità di vita del paziente oncologico, sia in termini di recupero fisico che di predisposizione psicologica nell’affrontare la terapia. “In Italia potrebbero beneficiare della radioterapia quasi 200.000 nuovi pazienti ogni anno; tuttavia sussistono significative barriere di accesso di diverso tipo – commenta Umberto Ricardi, Presidente ESTRO – che fanno sì che, anche nel nostro Paese, si realizzi una situazione simile a quella europea, in cui, secondo quanto emerso da una recente ricerca, un paziente su quattro in Europa rimanga escluso dalla radioterapia”.

Esistono anche falsi miti che, ingiustificatamente, fanno percepire la radioterapia come una pratica sorpassata e limitata ai casi in cui non sia possibile intervenire con la chirurgia. “La radioterapia è indicata, fra l’altro, nelle neoplasie che hanno una maggiore incidenza in Italia – aggiunge il Prof. Magrini – come il tumore al polmone, alla mammella e alla prostata. Può essere impiegata sia in fase iniziale, in alternativa a un intervento chirurgico se il tumore è di piccole dimensioni e circoscritto, sia in fase post-operatoria come trattamento preventivo, sia in pazienti con metastasi e in associazione ad altre terapie oncologiche.”

L’incidenza dei tumori è in continuo aumento, si stima che in Europa circa 5.2 milioni di persone si ammaleranno di cancro nel 20401, in Italia l’incidenza annua è in crescita, con 373.000 nuove diagnosi di tumore maligno registrate nel 2018, circa 1.000 nuove diagnosi di tumore al giorno2. Il cancro alla mammella ha la maggiore incidenza, seguito da quello al colon-retto, polmone, prostata e vescica.

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