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Sono state presentate alla Fondazione Mondino le opere realizzate dal gruppo di ragazzi ospiti del reparto di Neuropsichiatria Infantile e del Centro Diurno Riapri il Mondo, nell’ambito di un progetto di collaborazione con l’Accademia di Brera.

Le “opere condivise”, ossia frutto della collaborazione di tutti i giovani autori, sono due grandi mosaici di carta e un mosaico di impronte che riproduce le forme di un mandala, che resteranno esposte permanentemente nell’atrio dell’Istituto, e una serie di dipinti su pannelli quadrati, destinati invece alle pareti del Centro di via Trieste.

Il progetto di arte terapia ha coinvolto dal mese di maggio 2019 un gruppo di ragazzi adolescenti dai 12 ai 17 anni in un laboratorio sulla percezione e sull’utilizzo del corpo.

“Il corpo che cambia è un tema fondamentale nell’adolescenza – spiega Luca Capone, psicologo e psicoterapeuta – Il corpo che molto spesso i nostri ragazzi ci portano è sofferente, poco accettato, magari tagliato, dimagrito o comunque sempre sotto attacco. Attraverso questo approccio, interessante anche perché de-medicalizzato, abbiamo potuto lavorare sul colore, sulla materia, utilizzando il corpo come tramite e come mezzo, permettendo ai ragazzi di mettersi in gioco e portare anche i loro vissuti, divertendosi e provando soddisfazione nel creare con le loro mani. Un percorso che è stato possibile grazie anche all’impegno di tutti i medici, psicologi, educatori e infermieri del Reparto e del Centro Diurno”.

“Le opere sono il risultato di un progetto ad hoc creato appositamente sulle esigenze del Mondino – ha aggiunto l’artista terapista Laura Tonani – in cui ogni materiale e ogni tecnica sono stati accuratamente selezionati e programmati per facilitare la libera espressione. Il tutto è finalizzato a realizzare un’opera corale, proprio come in un coro, in cui ognuno con la propria voce dà origine all’opera. Il risultato stabilisce la sensazione della meraviglia: stando insieme, in un clima piacevole e assieme agli altri, hanno realizzato con le proprie mani qualcosa di bello, acquisendo una maggiore consapevolezza dei loro mezzi, fino a stupirsi delle proprie capacità”.

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