“C’è un vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”, con queste parole Henry Ford definiva un termine che, mai come in questo periodo, suona come un grido di speranza a supporto delle passioni e degli interessi delle singole persone. Una di queste coincide con il fitness, il quale, secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore, è e sarà sempre più caratterizzato dalla realtà virtuale. Le prime conferme a tal proposito giungono da Research Dive, portale d’informazione sul quale viene dato spazio al mercato del virtual fitness, il quale si differenzia dall’online perché, in questo caso specifico, gli allenamenti prevedono l’utilizzo della VR reality. La business unit sfiorerà quota 60 miliardi di dollari entro il 2027 con un CAGR del 33,5% nei prossimi 5 anni. Dal mercato ai social il passo è breve, con l’hashtag #virtualfitness che su Instagram conta ben 204mila contenuti dedicati. Al di là dell’importanza dei numeri, la realtà virtuale emerge all’interno di uno scenario in cui, secondo uno studio dell’agenzia South West News Service riportato dal magazine The List, 7 americani su 10 vedono nella palestra un concetto antiquato e il 50% degli stessi è sempre più propenso ad effettuare attività fisica all’interno delle mura domestiche. Una domanda ora sorge spontanea: sotto quali forme e device la realtà virtuale entra in gioco a supporto degli appassionati che vogliono mantenersi in salute attraverso vie alternative alla classica palestra? La risposta è servita da Hollywood Reporter: in questo caso si parla di una piattaforma unica nel suo genere grazie a partnership strategiche con coreografi e sceneggiatori del mondo del cinema. In occasione del lancio di un film o di una serie tv, infatti, vengono organizzate delle sessioni di “virtual training” adattate in base alla tematica o al topic di riferimento delle riprese in corso d’opera. E ancora, GlobeNewswire mette in risalto un ulteriore programma pensato per i soggetti più anziani, i quali possono allenarsi, sia dal punto di vista fisico sia mentale, e, allo stesso tempo, interagire con gli altri tramite l’esperienza di training condivisa.

Oltre ai singoli portali, gli avatar ricoprono un ruolo sempre più centrale e significativo nel corso di questa fase storica prettamente virtuale: a tal proposito Popular Science parla di un esperimento effettuato da una serie di esperti in occasione dell’ultima edizione del CHI – Conference on Human Factors in Computing Systems, ovvero la serie di conferenze accademiche più prestigiosa nel campo dell’interazione uomo-computer. Per l’occasione, i partecipanti hanno pedalato su delle cyclette in tre sedute differenti, durante le quali, grazie a delle cuffie per la realtà virtuale, si sono trasformati in avatar all’interno di una fitness room immersiva. I ricercatori, per garantire ancora più precisione, hanno realizzato avatar di tre muscolature differenti in modo tale che ogni persona potesse effettuare lo sforzo atletico, indossando un corpo digitale diverso tra una sessione e l’altra: dall’esperimento è emerso che i risultati migliori sono stati ottenuti dai partecipanti che hanno utilizzato avatar con una muscolatura più definita. Questi soggetti, infatti, hanno completato più facilmente l’intenso virtual workout a cui sono stati sottoposti rispetto a quando l’attività sportiva è stata svolta con le copie digitali meno sviluppate.

Restando in tema avatar, risaltano i tratti innovativi dei “digital twins” generati da IgoodI, la prima “avatar factory” italiana e una delle poche company al mondo specializzata nella creazione di avatar 3D fotorealistici: l’azienda crede fermamente nell’evoluzione dell’universo fitness attraverso l’utilizzo della virtual reality. “In quanto realtà di riferimento del settore, investiamo e continueremo ad investire nello sviluppo della nostra tecnologia per metterla a disposizione di amatori e professionisti che desiderano curare la propria forma e il proprio benessere da remoto in modo completo ed efficace – afferma Billy Berlusconi, founder di IgoodI – Il mondo del fitness, come buona parte dei settori operativi, si sta evolvendo e la realtà virtuale può essere il passepartout per restare al passo coi tempi e soddisfare le richieste dei singoli appassionati, i quali richiedono dati e feedback di natura fisica sempre più precisi e dettagliati. I nostri avatar, infatti, vengono progettati con l’obiettivo di garantire agli appassionati tutte le specifiche fisiche di cui hanno bisogno: in seguito alla scansione e alla successiva realizzazione dell’avatar, i nostri clienti hanno a loro disposizione una copia esatta del proprio corpo in formato 3D digitale integrata da un dataset completo delle proprie misure antropometriche, indici di Massa e analisi della Body Shape. Si tratta, quindi, di un vero e proprio smart body utile per accedere a teleconsulenze con virtual traniers per programmi personalizzati di sport e benessere. Verificare i progressi fatti nei mesi successivi è possibile sempre grazie a delle scansioni programmate”.

L’efficacia degli avatar viene messa in risalto anche dall’esperto Riccardo Gaetti, personal trainer professionista con un’esperienza di oltre vent’anni nel settore, che dice la sua opinione in merito al futuro del “virtual coaching”.“La pandemia ha accelerato in modo sostanziale la confidenza che gli operatori del settore fitness e i clienti hanno nei confronti della tecnologia – afferma Gaetti – I servizi virtuali, con il passare degli anni, possono diventare addirittura un’opportunità per i centri fitness sia in termini economici sia a supporto dei singoli appassionati. L’introduzione degli avatar, insieme all’esplosione degli ambienti virtuali, porterà certamente a dei benefici, sicuramente, dal punto di vista delle anamnesi e misurazioni da remoto. Pensiamo, ad esempio, alla possibilità di inviare, prima di una sessione di allenamento da casa, il proprio avatar a un importante personal trainer o nutrizionista che si trova in una città o in un paese diverso da quello in cui ci troviamo: ciò conferisce l’opportunità al professionista di effettuare rilevazioni antropometriche direttamente su di esso, riducendo le tempistiche e anche gli spostamenti del cliente. In secondo luogo, potrebbero nascere dei veri e propri «centri fitness virtuali», all’interno dei quali, indossando un visore 3D, sarà possibile svolgere attività fisica senza abbandonare il salotto di casa. Per concludere, vedo anche un’utilità nell’utilizzo del proprio avatar in sovrapposizione a quello del coach per lo svolgimento di esercizi che, con alcune applicazioni presenti oggi, vengono svolti in maniera erronea”.

Il percorso conoscitivo del mondo fitness virtuale procede con il Washington Post che mette in primo piano le app per gli amatori che vogliono abbracciare questo trend. In questo caso specifico viene messo in risalto il fatto che, mai come ora, la realtà virtuale è accessibile a tutti grazie a dispositivi sempre più innovativi e all’avanguardia, poiché in grado di abbattere tutte le barriere che possono allontanare le persone dall’attività sportiva. E ancora, il portale d’informazione globale Insider realizza un articolo ad hoc dedicato alle tre migliori applicazioni gratuite per il perfetto “virtual workout” casalingo. Restando sulla stessa lunghezza d’onda, la BBC conferma il grado d’innovazione di queste app, grazie alle quali ogni sportivo, dopo aver introdotto tutte le info relative alle modalità di allenamento adottate in precedenza, viene affiancato ad un coach virtuale in grado di fornirgli un programma d’allenamento personalizzato. Per concludere, Beautiful Trends Today dà ulteriore corpo a quanto affermato in precedenza da un punto di vista più generale: il virtual fitness, infatti, viene descritto come uno dei principali trend da tenere in considerazione nel corso dell’anno corrente.

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