L’avventura: toccasana contro ansia e stress da provare nelle valli dell’Ossola
In val d’Ossola c’è un nuovo modo per ricaricarsi di energia tuffandosi nei verdi paesaggi dell’Alpe Devero. Si chiama terapia dell’avventura e abbina il brivido di diverse attività outdoor in montagna a una riflessione di gruppo sulle emozioni e i comportamenti che l’esperienza ha generato. Dopo il successo dell’ “edizione zero” dello scorso settembre, il 4 e 5 giugno le Aree Protette dell’Ossola ospitano un nuovo appuntamento con “L’avventura del benessere” per chi desidera sperimentare di persona i benefici di questo innovativo approccio già largamente diffuso oltreoceano.
“L’avventura del benessere”, per la prima volta in Italia, svincola l’adventure therapy dal trattamento di specifiche patologie per offrire a tutti un’occasione per riconnettersi con se stessi e rafforzare il proprio equilibrio interiore. La scelta della formula weekend si basa sul presupposto che per godere del benessere derivante da uno stacco dalla routine la qualità dell’esperienza conta assai più della durata o della distanza percorsa. Rispetto al semplice fine settimana fuori porta, però, la terapia dell’avventura offre un beneficio più profondo e duraturo. L’arrampicata e le altre attività outdoor, vissute insieme a un gruppo e con l’accompagnamento di un professionista della montagna, sono modi per porsi dei traguardi, sfidare i propri limiti e mettere in campo le risorse e i comportamenti necessari per fronteggiare il rischio percepito durante l’esperienza in natura. La riflessione di gruppo, guidata dagli psicologi, permette poi di prendere piena consapevolezza delle risorse attivate per poterle utilizzare anche nella vita quotidiana.
L’idea di sperimentare l’adventure therapy in Ossola è nata dalla proposta di un gruppo di psicologi dell’area e dalla ricerca di nuove forme di turismo del benessere che l’Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Ossola sta portando avanti nell’ambito del progetto europeo HEALPS2. L’obiettivo dell’ente parco è coniugare la tutela dell’ambiente con un’offerta capace di rispondere alle nuove tendenze della domanda turistica, come il desiderio di esperienze nella natura e l’attenzione alla sostenibilità e alla salute, che la pandemia ha ulteriormente accentuato. Il successo dei due weekend dello scorso settembre e l’entusiasmo dei partecipanti alle attività hanno incoraggiato il parco e i professionisti coinvolti a ripetere l’esperienza con lo scopo di farla diventare un elemento stabile dell’offerta turistica di benessere del territorio.
Il weekend “L’avventura del benessere” del 4 e 5 giugno offrirà a due gruppi di 8 partecipanti l’opportunità cimentarsi nell’arrampicata, nel trekking, in prove di orientamento e in esercizi di equilibrio. Non mancheranno le emozioni intense nei magnifici scenari dell’Alpe Devero ma anche il divertimento in compagnia e il meritato relax a fine giornata nella calda atmosfera di un rifugio alpino. Ciascun gruppo sarà accompagnato da una guida e da uno psicologo. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 maggio.
La terapia dell’avventura è una terapia outdoor che utilizza l’esperienza in natura per generare un duraturo cambiamento di modelli mentali e comportamenti. Questo approccio fa dell’attività in montagna un’occasione di apprendimento sulle proprie risorse, sulle modalità in cui gestiamo le situazioni e sulle possibili e più efficaci alternative a comportamenti ormai consolidati. Così, l’adventure therapy stimola il cambiamento di comportamenti finalizzato ad accrescere il proprio senso di autoefficacia e adeguatezza alle situazioni.
Gli elementi chiave dell’adventure therapy sono la natura, l’avventura, lo spazio di riflessione e le relazioni. La natura è il contesto le cui caratteristiche danno forma e unicità alle esperienze di adventure therapy. L’avventura si fonda su sfide che possono essere percepite come sicure o pericolose. Le esperienze “avventurose”, come ad esempio l’arrampicata, le escursioni in ambiente e gli esercizi di equilibrio obbligano i partecipanti a uscire dalla propria zona di comfort e a sfidare i propri limiti fisici e psicologici, attivando le proprie risorse interiori per sviluppare atteggiamenti, comportamenti e relazioni che aiutino a fronteggiare il rischio percepito e a ristabilire un senso di sicurezza fisica e psicologica. Perché un’esperienza sia avventurosa non deve necessariamente essere “estrema”. È sufficiente affrontare situazioni nuove e/o inusuali, che, facendo leva sul rischio percepito, attivino strategie per ristabilire un senso soggettivo di sicurezza fisica e psicologica.
Uno spazio di riflessione psicologicamente supportivo capace di stimolare la curiosità, l’esplorazione e la condivisione dei propri processi emotivi rappresenta l’elemento chiave per stimolare il cambiamento e trasferirlo nella quotidianità. Ponendo domande ed evidenziando passaggi salienti, gli psicologi guidano i partecipanti a prendere consapevolezza delle reazioni emotive, degli schemi di comportamento e delle strategie alternative emersi nel corso delle attività, per poi mostrar loro la via per trasferire quanto appreso nella vita di tutti i giorni.
Le relazioni e la condivisione delle esperienze e di specifiche condizioni ambientali con le guide, gli psicologi e gli altri partecipanti alimentano la fiducia e la cura reciproca, appagando le necessità di accettazione, inclusione ed appartenenza. Inoltre, il gruppo consente da un lato di sperimentare modalità di adattamento fondate sulle relazioni, dall’altro di confrontarsi sul vissuto di ciascuno di fronte all’esperienza comune e di allargare lo sguardo alle diverse strategie adottate dagli altri partecipanti.