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Cuffie e auricolari sono ormai diventati compagni indispensabili nella routine quotidiana di tutti, aiutando ad affrontare smart working e didattica a distanza, meeting e telefonate di lavoro, così come di piacere, anche in mobilità. Per questo Celly ha voluto fare ora il punto su come utilizzare al meglio questi dispositivi grazie al contributo del dottor Arturo Armone Caruso, otorino di MioDottore fornendo alcuni consigli pratici e accorgimenti utili a prendersi cura del proprio udito.

Il popolo di smart worker si divide in due fazioni: c’è chi ama le cuffie esterne, posizionate sopra all’orecchio, e chi predilige le cuffie in-ear, che si inseriscono direttamente all’interno del padiglione auricolare. Nel primo caso, è possibile scegliere tra due diverse tipologie: le cosiddette cuffie aperte, quelle cioè dotate di una superficie traforata, e le cuffie chiuse, caratterizzate da due comodi cuscinetti. Le cuffie aperte offrono una buona dispersione del suono, garantendo una minor pressione sonora all’interno dell’orecchio, ma è importante fare attenzione e non cadere nella tentazione di aumentare costantemente il volume per contrastare eventuali rumori di sottofondo; le cuffie chiuse, invece, garantiscono un migliore isolamento dall’ambiente circostante e permettono di ridurre notevolmente i volumi di ascolto, alleviando lo stress uditivo. Infine, le cuffie in-ear isolano ancora meglio dai rumori esterni ma, come sottolinea l’esperto, “vanno utilizzate con attenzione e senza raggiungere volumi eccessivi, per evitare, col tempo, di incorrere in fastidiosi problemi”.

Chi avrebbe pensato che dei semplici dispositivi nati per ascoltare musica ed effettuare chiamate in mobilità potessero essere un’ottima “palestra” per la muscolatura di tutto il corpo e soprattutto per la schiena? Lo specialista di MioDottore spiega che “chi usa le cuffie ha il vantaggio di eseguire più attività in contemporanea, senza mai perdere qualità di connessione. Il loro utilizzo favorisce una buona organizzazione ergonomica di tutta la muscolatura: i muscoli del corpo rimangono rilassati e la schiena può mantenere la postura corretta per diverse ore, evitando così tensioni e irrigidimenti a carico del collo e delle spalle e problemi alla colonna vertebrale”. Questi benefici dal punto di vista fisico hanno un impatto positivo anche sull’aspetto emotivo e comportamentale di chi utilizza questi dispositivi, soprattutto durante l’attività lavorativa; ricorda l’otorino: “un corpo più rilassato aiuta il cervello ad aumentare il livello di concentrazione e a ridurre stress e stanchezza”.

Celly e l’esperto di MioDottore hanno, quindi, stilato una lista di dieci semplici accorgimenti che possono migliorare l’utilizzo di questi dispositivi, proteggendo la salute del proprio udito. Eccoli:

  1. Scegliere sempre prodotti di qualità.
  2. Evitare l’uso delle cuffie ad alto volume anche per brevi periodi: impostare il volume al 60% di quello massimo.
  3. Igienizzare sempre gli auricolari e le cuffie dopo il loro utilizzo. Per la loro pulizia è meglio evitare prodotti che possano danneggiare gli apparecchi o potenzialmente allergici. Se i cuscinetti auricolari sono in gommapiuma, è consigliabile utilizzare prodotti antibatterici oppure servirsi di pratici copri cuffie usa e getta che possono essere sostituiti facilmente.
  4. Non prestare o prendere in prestito gli auricolari di amici o familiari.
  5. Scegliere gli auricolari più adatti alla conformazione del proprio canale uditivo, per godere del massimo comfort.
  6. Effettuare controlli periodici dell’udito.
  7. Utilizzare, possibilmente, prodotti che abbiano un buon isolamento acustico per evitare di alzare al massimo il volume.
  8. Limitare l’uso dei decibel e la durata di ascolto di materiale audio a non più di 60 dB per non più di 60 minuti. In caso di utilizzo prolungato, prevedere delle pause di almeno 15 minuti ogni 60 di utilizzo.
  9. Evitare l’uso di cuffie e auricolari quando si è alla guida.
  10. Non camminare per strada ascoltando musica ad alto volume con le cuffie perché può alterare la percezione dell’ambiente circostante.
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